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L’adesione alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati, obbligatoria entro il 30 settembre 2023, è uno dei pilastri dell’interoperabilità tra banche dati (capacità di scambiare dati e informazioni digitali tra gli enti). Si tratta dello strumento previsto dalla strategia di digitalizzazione della PA per valorizzare il capitale informativo pubblico, riducendo la richiesta di dati al cittadino e, allo stesso tempo, creando nuove opportunità di sviluppo per le imprese.
In quest’ottica, la Misura 1.3.1 del PNRR sostiene, con un contributo, i Comuni in quanto parte integrante del disegno complessivo, nel loro ruolo di erogatori di informazioni per l’attuazione del principio “once only” e non solo come fruitori del patrimonio informativo che sarà reso disponibile dalle piattaforme nazionali.

Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale ha identificato 5 primi possibili casi d’uso per i quali i Comuni potranno sviluppare le interfacce digitali che gli permetteranno di interagire con le banche dati delle amministrazioni, ovvero le API richieste per la partecipazione all’Avviso. I casi d’uso riguardano: Welfare e servizi sociali, Scambio di documenti protocollati, API per dati geografici, Albo pretorio, Dati della trasparenza.

Da un punto di vista tecnico, la Piattaforma Digitale Nazionale Dati  funziona tramite interfacce digitali chiamate API (application programming interface), dei “punti di accesso” che permettono di interagire con le banche dati delle amministrazioni. La pubblicazione di API uniformi massimizza l’interoperabilità, ed è per questo motivo che, dopo un confronto con ANCI, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale ha preparato, sotto forma di casi d’uso, una serie di suggerimenti utili ai Comuni che intendono pubblicare API sulla Piattaforma, usufruendo dei fondi messi a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Prima della pubblicazione, le specifiche devono comunque essere validate nel rispetto delle Linee Guida sull’interoperabilità tecnica. Le amministrazioni comunali hanno tempo fino al 19 maggio 2023 per candidarsi all’Avviso della Misura 1.3.1 “Piattaforma Digitale Nazionale Dati” e richiedere, in base alla popolazione del Comune, un contributo per pubblicare sulla Piattaforma un numero minimo predefinito di API, rispettando le modalità tecniche previste dalla documentazione. L’Avviso ha una dotazione complessiva pari a 110 milioni di euro. Le risorse a disposizione degli enti, suddivisi in sette fasce, vanno dagli oltre 10 mila euro per la pubblicazione di una API nel caso di Comuni sotto i 2.500 abitanti, fino ai 474 mila euro per sei API nel caso delle amministrazioni più grandi. Per richiedere i fondi è sufficiente accedere alla propria area riservata su PA digitale 2026 e seguire il percorso guidato che permette di configurare la propria candidatura.