Gli ologrammi 3D sono riproduzioni tridimensionali di oggetti, immagini e personaggi che abbiamo la possibilità di vedere senza dover utilizzare cardboard o visori, come invece accade per la realtà aumentata. Sebbene queste riproduzioni non si possano toccare con mano, perché non si tratta di oggetti solidi, grazie alla più recente tecnologia appaiono incredibilmente reali.
L’utilizzo degli ologrammi tridimensionali apre nuove possibilità in vari settori, dalla cultura all’industria, al retail e alla comunicazione. In ogni situazione, arricchisce l’esperienza del pubblico e la rende unica.
Allestimenti multimediali, eventi retail, musei virtuali e processi industriali sono solo alcuni dei contesti con cui, sempre più spesso, si fa ricorso a holobox e proiezioni olografiche.
Il vero volto di Dante e la Divina Commedia letta da Francesco Pannofino
Non mancano i progetti in cui anche ETT ha utilizzato questo tipo di tecnologia, per creare una narrativa multimediale ancora più originale. L’esempio più recente è la proiezione olografica utilizzata nel contesto del nuovo Museo Casa di Dante, che sarà presto inaugurato a seguito di un totale riallestimento tecnologico.
In una delle prime sale del museo, accompagnato da un mix di materiale d’archivio e altre installazioni multimediali, un display olografico dà vita alla fedele ricostruzione 3D del volto di Dante, ottenuta confrontando ritratti, riproduzioni, descrizioni dettagliate e contenuti curatoriali autentici.
I visitatori si ritrovano così faccia a faccia con il sommo poeta nella realtà, poco prima di ritrovarsi immersi nelle cantiche della Divina Commedia recitate per il Museo in esclusiva da Francesco Pannofino.