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Il 19 aprile 2022 è stato pubblicato l’avviso “Abilitazione al cloud per le PA locali”, con cui si punta a sostenere la migrazione al cloud degli enti comunali in linea con la Strategia Cloud Italia. Inizia la sfida del Governo per accelerare il cloud nella pubblica amministrazione.

L’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) ha fotografato lo stato di queste infrastrutture, attraverso il Censimento del Patrimonio ICT della PA 2018-2019. Il 95% dei data center analizzati (1252) sono carenti dei requisiti minimi di sicurezza, affidabilità, capacità elaborativa ed efficienza. Questo dato implica che una buona parte dei servizi digitali offerti dalla Pubblica Amministrazione ai cittadini può essere vulnerabile agli attacchi informatici, oppure incapace di gestire i picchi di traffico dei propri utenti.

Inoltre, si è riscontrato uno scarso utilizzo del cloud da parte della PA. Per questo motivo è stata definita la strategia per la migrazione verso il cloud delle amministrazioni.

Sono stati stanziati 500 milioni di euro del PNRR per spingere i Comuni a rendere più efficienti i servizi digitali. I fondi sono previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e messi a disposizione del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del consiglio dei ministri (Missione 1 Componente 1 Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA, investimento 1.2 “Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud”). 

Quasi la metà delle risorse, il 40%, è destinato ai Comuni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).

Con la pubblicazione dell’Avviso, gli enti possono accedere con l’identità digitale sulla piattaforma PA digitale 2026, richiedere i fondi destinati e ricevere un’assistenza dedicata. La scadenza delle candidature è prevista per il 22 luglio 2022.

I Comuni che si candideranno potranno ricevere un contributo economico e attuare la migrazione di un certo numero di servizi verso infrastrutture e soluzioni cloud qualificati. Possono partecipare i Comuni che devono ancora avviare il percorso di migrazione o che lo hanno avviato a partire dal 1° febbraio 2020. Per ogni servizio, i Comuni possono scegliere tra due modalità di migrazione: il trasferimento dell’infrastruttura informatica o l’aggiornamento di applicazioni in cloud. 

Sarà funzionale classificare dati e servizi secondo i criteri definiti dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale in coerenza con la Strategia Cloud Italia. L’importo economico del voucher è definito dal Dipartimento in base alla dimensione dell’Ente (numero di abitanti) e alla tipologia di migrazione selezionata per ognuno dei servizi. Il voucher comprende il primo anno di canone di servizi cloud