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Dal 26 al 29 settembre, Agrigento ospita ArcheoExperience – Nell’isola dei tesori, un evento che vedrà protagonisti i 14 Parchi Archeologici siciliani. Le suggestive location del Parco della Valle dei Templi, il Teatro Pirandello, l’Atrio del Comune e dodici siti ecclesiastici e storici della città faranno da cornice a questa iniziativa. L’evento è promosso e organizzato dall’assessorato dei Beni culturali e del’identità siciliana della Regione Sicilia, è ideato e diretto dalla Leader srl, titolare del marchio della BMTA, la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.

L’obiettivo dell’iniziativa è valorizzare il ricco patrimonio archeologico siciliano e promuovere l’offerta culturale locale. Il focus va oltre il contesto archeologico e paesaggistico, abbracciando anche l’attrattività turistica, i prodotti tipici, il patrimonio immateriale e gli eventi culturali legati ai territori coinvolti.

Il programma mira inoltre a coinvolgere diversi segmenti di turismo, tra cui quello scolastico, associativo e il turismo leisure, organizzato e non, con la consapevolezza di promuovere esperienzialità e sostenibilità, oltre a stimolare una partecipazione attiva del sistema regionale delle Organizzazioni datoriali dell’intermediazione viaggi, delle Associazioni Professionali e Culturali di promozione sociale e dei Club di servizio.

Attraverso il progetto Miti e storie in Sicilia, ETT ha creato nuovi percorsi immersivi e multimediali, in grado di collegare i 14 parchi della Regione Siciliana in un itinerario fatto di storie, in cui il mito, il rito e la storia si fondono per dare profondità e contesto ai resti archeologici, fornendo elementi di contesto sociale, culturale e letterario alla visita.
Partendo da uno studio dedicato ai miti e alle leggende che animano la storia della Sicilia e delle sue ricchezze culturali, ETT ha sviluppato un itinerario multimediale innovativo, attraverso prodotti multimediali interattivi, esperienze in Realtà Virtuale, Applicazione mobile e altro.

In questa occasione, ETT presenta la piattaforma Sicilia Archeologica, un innovativo strumento per la valorizzazione dei siti e dei beni archeologici, in grado di migliorare l’esperienza del visitatore e di accompagnarlo nell’esplorazione del patrimonio storico culturale dell’isola, che i visitatori potranno provare tramite dispositivi mobili messi a disposizione per l’occasione.

ETT consente inoltre l’approfondimento dei contenuti legati ai Miti siciliani con 4 video fruibili dai visitatori tramite visore sotto forma di filmati in cinematic VR con elementi aggiunti in 3D, un viaggio immersivo nel tempo e nelle storie dei diversi parchi e dei diversi miti e legende.

Encelado

Una tra le più famose leggende è legata alle origini e alla nascita della Sicilia. Essa si esprime nel mito di
Encelado, il Gigante che, secondo i racconti, sarebbe sepolto sotto l’isola e con il proprio corpo
costituirebbe il suo caratteristico paesaggio.
Il mito di Encelado affonda le sue radici nella lotta che avvenne tra i Giganti e gli dei dell’Olimpo, a seguito del confinamento dei Titani nel Tartaro, da parte di Zeus, dopo la sconfitta del padre Crono.
I Giganti, figli di Urano (il cielo) e di Gea (la terra) irati contro il Dio dell’Olimpo, su richiesta della madre, si
ribellarono agli dèi e tentarono la scalata all’Olimpo.
Dalle vette dei monti, guidati da Alcioneo, i Giganti scagliarono massi e tizzoni ardenti contro le divinità
che, a loro volta, risposero con dardi, fulmini e massi.
Durante lo scontro, Atena scagliò contro Encelado un enorme masso, la Sicilia. L’urto fece crollare il
gigante, che rimase per sempre imprigionato sotto il peso dell’isola. Da allora, con la mano destra sorregge Peloro, con la sinistra Pachino, con le gambe Lilibeo, e con la testa l’Etna, che si scuote a ogni suo sospiro.

Parco archeologico di Gela

Il nome della città di Gela deriva dal fiume Ghelas, venerato dai greci e raffigurato sulle monete come un toro con volto umano. I fiumi, essenziali per le comunità antiche, erano spesso venerati come divinità. Gela fu una delle più potenti città della Sicilia, celebre per la dinastia dei Dinomenidi, tiranni che governarono anche su Siracusa e Agrigento.

Le città greche si allearono contro i cartaginesi, vincendo la battaglia di Himera nel 480 a.C., considerata un punto di svolta per la libertà dei greci. La vittoria portò a una fase di ricostruzione e prosperità per Gela. I Dinomenidi si distinsero anche per le vittorie nelle competizioni atletiche dell’epoca. Polizelo dedicò il famoso Auriga di Delfi per celebrare uno dei suoi successi sportivi.

La storia delle gesta della stirpe dei Dinomenidi è fortemente legata al fiume Ghelas e al mare che circondano l’antica Gela.

Parco archeologico di Catania e Valle dell’Aci

Il Parco Archeologico di Catania e Valle dell’Aci è intrinsecamente legato al mito di Galatea, Aci e Polifemo. Polifemo, il ciclope figlio di Poseidone, era follemente innamorato della ninfa Galatea. Nonostante la sua forza e ricchezza, non riuscì a conquistarne l’amore, poiché il cuore di Galatea apparteneva al giovane pastore Aci. Accecato dalla gelosia, Polifemo uccise Aci scagliandogli addosso un masso. Gli dèi, però, trasformarono il sangue del pastore in un fiume che si riversa nel mare, permettendogli così di rimanere per sempre accanto a Galatea. Polifemo, invece, rimase solo, condannato a vivere eternamente nel dolore della sua perdita.

Parco archeologico di Segesta

Il Parco Archeologico di Segesta è legato alla storia degli Elimi, un popolo di origine troiana. La leggenda narra che, dopo la distruzione di Troia, tre nobili fanciulle troiane fuggirono da un mostro marino inviato dagli dèi come punizione. Dopo un lungo viaggio, approdarono in una terra selvaggia e disabitata, dove una di loro fu amata dal dio-fiume Crimiso, che si trasformò in un cane per unirsi a lei. Dal loro amore nacque Egeste, fondatore di Segesta, Entella ed Erice. La tradizione racconta anche che Enea, durante il suo viaggio, fu accolto in queste terre per le comuni radici troiane e contribuì alla fondazione di Segesta insieme a Egeste.