Alle ex Cantine Ricasoli, nello stesso edificio in cui si trova l’ufficio informazioni turistiche e “Casa Eroica”, allestiti nuovi spazi in grado di raccontare le diverse anime del territorio: il “Museo Alle origini del Chianti”, “Terre di Gaiole”, la “Galleria Olmastroni” e la “Ciclofficina Luciano Berruti”.
Nasce “Chianti Origo”, un Polo della cultura che sorge negli spazi delle ex Cantine Ricasoli, in grado di narrare le diverse anime di Gaiole in Chianti, attraverso il nuovo “Museo Alle Origini del Chianti”, l’area dedicata a “Terre di Gaiole”, la “Galleria Olmastroni”, “Casa Eroica” e la “Ciclofficina Luciano Berruti”. Gaiole, cuore del Chianti, si scopre al pubblico come promotore di un progetto audace che partendo dalla tradizione enologica sviluppa un’originale proposta per vivere un’esperienza completa e contemporanea.
«L’identità è un collante straordinario della comunità, che mette insieme energie e idee e trova le sue radici nella storia che andiamo ad analizzare e a raccontare. Chi vuole scoprire le origini di Gaiole non può che partire dalla visita di questi spazi – così Michele Pescini, sindaco di Gaiole in Chianti, spiega l’idea di partenza che ha spinto l’amministrazione comunale a mettere in piedi un’operazione culturale ambiziosa e articolata come questa, pensata per i propri cittadini e per i turisti, e resa possibile grazie all’attivazione di prestigiose collaborazioni – Quello che abbiamo voluto realizzare alle ex Cantine Ricasoli, dove si trova anche l’ufficio informazioni turistiche, è un vero e proprio hub culturale e del turismo, una porta di accesso privilegiata alle varie anime del territorio, da cui iniziare il viaggio alla scoperta di Gaiole in Chianti. Il nome “Chianti Origo” sottolinea il luogo di origine del Chianti, ma rimanda anche alla parola originalità, che ha la stessa radice. Gaiole è infatti una terra capace di generare progetti originali, unici nel loro genere, come la Formula del Chianti del Barone Bettino Ricasoli del 1872 o L’Eroica, che ci ha permesso di esportare nel mondo un nuovo concetto di turismo, di sport e di stile di vita».
«Il racconto del territorio parte, dunque, dal “Museo alle Origini del Chianti”, che testimonia le nostre radici; – aggiunge il sindaco – prosegue passando per “Terre di Gaiole” spiegando l’evoluzione della vocazione vitivinicola di questa terra sino ai nostri giorni, e poi con la visita della Galleria Olmastroni, che testimonia invece il sentimento di Gaiole verso un grande artista, rapporti umani che sono ancora un valore importante per la nostra gente. Infine, chiude con Casa Eroica e la ciclofficina di Luciano Berruti, nostro cittadino onorario e simbolo di Eroica, un misto di passione, visione di territorio e proiezione nel mondo della nostra piccola e orgogliosa comunità».
“Chianti Origo” è il risultato di un lavoro corale: promosso dal Comune di Gaiole in Chianti, il progetto nasce con la collaborazione de L’Eroica, delle famiglie Olmastroni e Berruti e dell’associazione Terre di Gaiole. Il percorso museale archeologico è stato curato sotto l’alto controllo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto ed Arezzo. Il Polo culturale è stato progettato, prodotto e allestito da Opera Laboratori, con il chiaro intento di raccontare, dalle prime testimonianze archeologiche, come questo spicchio di terra abbia saputo evolversi in un marchio enologico mondiale, abbia saputo comunicare attraverso l’arte dei suoi preziosi e onorari cittadini ed esportare il valore dello sport non forzatamente agonistico, legato al mondo della bicicletta e al fenomeno sociale e comunicativo del territorio che rappresenta.
«Contribuire a far nascere “Chianti Origo” attraverso le nostre migliori energie – afferma Giuseppe Costa, presidente di Opera Laboratori – rispecchia pienamente la vision del Gruppo, da sempre finalizzata a valorizzare il patrimonio culturale, affiancando con il nostro lavoro le istituzioni dei territori».
Il “Museo alle Origini del Chianti” presenta al pubblico un patrimonio, finora inaccessibile, di informazioni e materiali archeologici, frutto di 50 anni di ricerche continuative della Florida State University a Cetamura, ma anche provenienti da recuperi e scavi avvenuti nel secolo scorso e offerti al pubblico grazie alla sensibilità e disponibilità di privati e istituzioni, dietro il sapiente coordinamento della Soprintendenza. Si pensi, per esempio, ai marmi della villa romana di Monti in Chianti, concessi in comodato dalla Parrocchia con l’approvazione della Diocesi di Arezzo, Cortona Sansepolcro, o dei corredi delle tombe etrusche recuperati intorno a San Giusto a Rentennano nei primi decenni del Novecento.
L’allestimento, progettato e realizzato dall’Arch. Piero Castri di Opera Laboratori, è la fedele traduzione delle linee guida ricevute dal Comune di Gaiole in Chianti e riflette le più avanzate soluzioni museografiche attraverso l’utilizzo di strumenti di interazione, con approccio empatico nei confronti di tutte le tipologie di fruizione, dall’infanzia al pubblico più esigente. Per una comunicazione inclusiva e accessibile impiega diversi registri, dal pannello didascalico tradizionale al cartoon.
«A conclusione di un lungo percorso, d’ideazione e progettazione scientifica, giunge finalmente al taglio del nastro un complesso museale dalla natura composita, che rappresenta aspetti diversi di un territorio così famoso come il Chianti, ma per certi versi ancora poco conosciuto – commenta Marco Firmati, direttore del “Museo Alle Origini del Chianti” – L’impegno e la collaborazione di enti pubblici, imprese, professionisti, anche appena formati, e numerosi cittadini ha consentito la realizzazione di questo percorso espositivo archeologico che racconta con linguaggio contemporaneo attraverso le testimonianze materiali la storia antica delle colline che guardano la valle del torrente Massellone, in linea di massima corrispondente al territorio comunale di Gaiole».
«La realizzazione del nuovo “Museo Alle Origini del Chianti” – dichiara il soprintendente Gabriele Nannetti – ha saputo mettere in atto una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato facendo del lavoro di squadra il suo valore aggiunto, in quello che speriamo diventi un punto di riferimento per nuove ricerche nel territorio di Gaiole. L’attività sinergica di Comune e Soprintendenza aiuterà dunque a conoscere sempre meglio il passato scritto fra queste colline e a trasferirlo al pubblico attraverso diverse forme di storytelling e l’uso di scelte comunicative innovative».
«Il progetto espositivo – aggiunge la funzionaria archeologa Maria Gabriella Carpentiero – trova la sua compiutezza e organicità grazie a un racconto che si svolge su diversi registri con un linguaggio accessibile a tutti e che coniuga strumenti tradizionali insieme alle tecnologie digitali e all’interazione con riproduzioni e plastici ricostruttivi, riconoscendole come nuove forme essenziali di comunicazione. L’obiettivo, dunque, è rendere l’archeologia uno strumento per raccontare e coinvolgere diversi pubblici, dai bambini ai turisti, dagli appassionati agli abitanti del territorio, con l’intento di sfruttare il potenziale narrativo di questa disciplina al meglio delle sue potenzialità. Il nostro passato può essere un’esperienza che coinvolge tutti e che ha una ricaduta reale sul territorio in termini di relazione, comunicazione e accesso alla conoscenza».
“Terre di Gaiole” è la sala del Centro culturale, realizzata da Opera Laboratori in collaborazione con ETT, dedicata all’esposizione materiale e multimediale dell’assoluto protagonista: il Chianti Classico prodotto a Gaiole. Le distese di vigneti che disegnano dolci colline in mezzo a boschi secolari saranno raccontate da video emotivamente coinvolgenti e ben rappresentativi. Le voci del Chianti, le mani operose, i ritmi delle cantine ed il profumo delle stagioni accompagneranno il visitatore alla scoperta di uno tra i più famosi vini del mondo.
«Come Associazione Viticoltori di Gaiole – dichiara Manuele Verdelli, presidente AGV – siamo orgogliosi di aver preso parte ad un progetto così ambizioso ed importante. Noi produttori di vino rappresentiamo qui “Terre di Gaiole” e siamo lieti di partecipare alla valorizzazione di un territorio ed una comunità che promuoviamo tutti i giorni e in tutto il mondo grazie al nostro Chianti».
Il percorso espositivo comprende poi la grande area dedicata al mondo della bicicletta e del ciclismo con “Casa Eroica” che offre uno sguardo completo, intorno ad un fenomeno sportivo e di costume che negli anni ha acquisito fama e valore a livello mondiale, ma che non dimentica le proprie origini gaiolesi ed il modo in cui una piccola comunità è stata esportata nel mondo, anche attraverso le due ruote, ed il marchio amaranto dell’Eroica. Tra spazi espositivi, multimediali e interattivi sarà possibile scoprire la nascita, la sua evoluzione e la sua affermazione formale di vero e proprio network di eventi, capace di coinvolgere decine di migliaia di appassionati in tutto il mondo, e muoversi tra tutti quei corredi, oggettistiche e complementi che rendono l’Eroica un marchio unico nel panorama sportivo. Attraverso visori di realtà virtuale a “Casa Eroica” sarà possibile vivere l’esperienza virtuale dell’andare in bicicletta, potendo così scoprire, in qualsiasi periodo dell’anno, quello che vivono a Gaiole in Chianti migliaia di ciclisti che si riversano sulle strade bianche la prima domenica di ottobre. L’edizione 2023 de L’Eroica ha offerto, infatti, ad Opera Laboratori la formidabile occasione per effettuare riprese esclusive in realtà virtuale, dalla partenza al traguardo. I partecipanti de L’Eroica sono protagonisti dell’esperienza in Realtà Virtuale dei visitatori, cosicché ora tutti possano vivere “la bellezza della fatica, il gusto dell’impresa”.
“Ciclofficina Luciano Berruti”
In un luogo che vuole rivivere le proprie origini, non poteva mancare la ricostruzione fedele dell’ambiente più intimo di Luciano Berruti, uno dei simboli di Eroica: la sua ciclofficina.
«L’idea di smontare e rimontare fedelmente con i suoi arredi originali la vecchia officina – afferma Jacek Berruti – nasce dalla volontà di mio padre Luciano Berruti, Eroico Numero 1 nel mondo per sempre, che con l’aiuto della moglie Zofia decide di fare rivivere emozioni svanite: riproporre un ambiente di lavoro originale di inizio del secolo scorso, con ogni utensile e dettaglio cercato e posizionato con cura, per compiere un vero e profondo salto nel passato. Un passato fatto di passione, volontà e grande professionalità, di cui la vecchia officina era culla e custodia, nonché inesauribile fonte di ispirazione. Con la donazione dell’officina al Comune di Gaiole in Chianti presso Casa Eroica la famiglia Berruti vuole fare in modo che sempre un maggior numero di persone abbia facile accesso a questo meraviglioso angolo di sogno, dove gli appassionati ed i semplici curiosi possano saltare a piè pari nel mondo di Eroica, nel mondo di Luciano Berruti, per vivere ancora più intensamente le emozioni più forti, nel paese in cui tutto ebbe inizio».
“Galleria Olmastroni”
Ad impreziosire “Chianti Origo” è anche la testimonianza artistica di uno dei più celebri e conosciuti estimatori della Città di Gaiole, il Maestro Cesare Olmastroni. Grazie alla collaborazione con il figlio Duccio, si è potuta realizzare quella volontà di creare uno spazio espositivo, la “Galleria Olmastroni”, per onorare la memoria della sua personalità con esposizioni annuali dedicate a pitture paesaggistiche e ad altre opere dell’artista nativo di Fonterutoli.
«In merito alla presentazione della Galleria intestata a mio babbo Cesare – commenta Duccio Olmastroni – mi piace sottolineare il legame nato con Gaiole in Chianti alla fine degli anni ‘60 quando ancora giovanissimo fu chiamato per il restauro del Castello di Meleto; questo uno dei motivi per i quali nell’esposizione dei quadri, fatti proprio in quegli anni, vengono rappresentati luoghi significativi come Meleto appunto, la pieve di Spaltenna e San Sano dove più volte ha partecipato come espositore all’appuntamento artistico e culturale di fine estate la “Rana d’Oro”. In quegli anni andò a consolidare il rapporto con quella che sarebbe stata poi la futura moglie, nonché mia mamma, Fernanda Pianigiani che proprio lì abitava; è per questo che il dipinto Pievi e Castelli da lui fatto sulla parete del Palazzo Comunale di Gaiole, recita ‘Gaiole moglie mi dette ed io onorar la voglio con questo dono’. Ancora una volta torno ad emozionarmi in questo paese riconoscente in più occasioni alla sua memoria e voglio ringraziare in particolare due carissimi amici: Stefano Di Bello, legato da sempre a mio padre e con il quale ha condiviso pensieri “artistici”, ed il primo cittadino Michele Pescini, da sempre estimatore dell’arte di mio padre».