L’Unione Europea ha accettato le proposte presentate per il progetto OLAMUR (Offshore Low-trophic Aquaculture in Multi-Use Scenario Realisation), azione innovativa di Horizon Europe, di cui ETT è tra i soggetti partecipanti. Il progetto, sviluppato per un bando lighthouse (vale a dire che suggerisce soluzioni concrete e sostenibili per le nuove industrie) nei bacini del Baltico e del Mare del Nord, sarà finanziato dall’UE per un totale di 8,2 milioni di euro nell’arco di quattro anni e avrà come focus principale l’acquacoltura marina a basso impatto e l’uso polivalente dello spazio marino.
La sicurezza alimentare globale, la salute e il benessere umano sono in serio pericolo, poiché la produzione di risorse marine non può più essere sostenuta solo dagli ecosistemi e dalla pesca naturale.
Le numerose testimonianze scientifiche sostengono le potenzialità offerte dagli alimenti acquatici a bassa trofia per ridurre l’insicurezza alimentare e nutrizionale in un clima che cambia e contribuire, quindi, al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
L’espansione dell’acquacoltura a bassa trofia dovuta alla necessità di aumentare la produzione di frutti di mare si trova di fronte a opportunità in regioni e ambienti non sfruttati.
La proposta si concentra infatti su tre località pilota geograficamente ed ecologicamente diverse nel Mar Baltico e nel Mare del Nord, dove alghe e bivalvi saranno ospitati all’interno di un parco eolico offshore.
Verrà sviluppato un sistema di servizi basato sui dati che servirà agli esponenti della politica a decisioni informate e consentirà di stringere accordi innovativi di governance per raggiungere soluzioni olistiche, efficaci e sostenibili per usi multipli.
Il progetto mira inoltre a sviluppare un sistema di database che consentirà un monitoraggio a livello europeo ad ampio spettro e un servizio di analisi dati dedicato all’acquacoltura che utilizzerà le metodologie esistenti di CMEM ed EMODNET.