In anteprima a Rosazza (Biella) il 30 agosto, la proiezione di “Storie di pietra. La vita nell’alta Valle del cervo”, cortometraggio in realtà virtuale del regista Federico Basso e prodotto da ETT.
Il Progetto cinematografico in Realtà Virtuale, con innovative tecnologie di ripresa immersive, utilizza un linguaggio innovativo di riprese dal vero e le potenzialità dell’esperienza visiva a 360 gradi.
Il corto potrà essere visto anche con i visori di Realtà Virtuale messi a disposizione dalla Produzione, per un’esperienza totalmente immersiva.
Rosazza (BI), 30 agosto 2024 – È un viaggio nel passato quello che si terrà venerdì 30 agosto, alle ore 18, presso il Circolo del Tennis, Via Roma, 2, Rosazza (BI) con la proiezione in anteprima del cortometraggio, girato in Realtà Virtuale, “Storie di Pietra. La vita nell’alta Valle del Cervo” prodotto da ETT S.p.A., industria digitale e creativa internazionale, in collaborazione con Equipe Arc en Ciel. Ambientata nella località di Rosazza, in provincia di Biella, l’opera è diretta da Federico Basso. La proiezione potrà essere seguita gratuitamente dalla comunità locale, ma anche da turisti, appassionati e curiosi.
Alla presenza del Vicepresidente della Regione Piemonte Elena Chiorino, dei Sindaci di Rosazza Francesca Delmastro Delle Vedove, di Campiglia Cervo Maurizio Piatti e di Piedicavallo Carlo Rosazza Prin e del presidente dell’Unione Montana Valle del Cervo Davide Crovella e con l’introduzione di Stefano Maffeo di Équipe Arc-en-Ciel, della presidente dell’Associazione Casa Museo Alta Valle del Cervo Daniela Casale del Regista Federico Basso e del Direttore di Produzione Roberto Lo Crasto di ETT, sarà proiettata su schermo la versione 2D del cortometraggio, per permettere a tutti la visione. Per un’esperienza totalmente immersiva in 3D, inoltre, sarà possibile fruire liberamente il cortometraggio tramite i visori di Realtà Virtuale messi a disposizione da ETT.
L’opera si divide in due capitoli di circa sei minuti ciascuno e restituisce uno spaccato della vita nell’Alta Valle del Cervo a fine Ottocento, mettendo a tema la vita, i valori, le abitudini e le pratiche quotidiane degli abitanti di questi luoghi.
Giovanni Verreschi, AD di ETT S.p.A. ha dichiarato: “Le nuove tecnologie permettono di spingersi oltre i confini tradizionali e, soprattutto, di creare connessioni profonde con la storia e l’identità dei territori. Ancora una volta, dunque, abbiamo la grande opportunità di avvicinare le persone e far scoprire il patrimonio culturale ai più giovani e non solo. Oggi, infatti, è importante valorizzare i piccoli centri, che in Italia sono moltissimi, e chi li abita in quanto custodi di storie e tradizioni uniche. Attraverso l’uso della Realtà Virtuale possiamo rendere accessibili e visibili queste memorie storiche aprendo una finestra su un passato che merita di essere conosciuto”.
Federico Basso, Regista: “Per Storie di Pietra abbiamo scelto di utilizzare la Realtà Virtuale con tecnologie di ripresa avanzate e immersive coadivutate da steadycam e droni, valorizzando le potenzialità dell’esperienza visiva a 360 gradi. Grazie alle componenti fiction/scripted, inoltre, siamo riusciti a costruire un ambiente che non solo rappresenta accuratamente il passato, ma lo rende vivibile in modo realistico. La Realtà Virtuale diventa, così, un vero e proprio linguaggio cinematografico, in grado di rendere la narrazione storica dinamica e coinvolgente, regalando agli spettatori emozioni sempre inedite”.
Il corto vuole restituire, con il registro narrativo del presente storico, il tessuto sociale della Valle del Cervo, composto, per la gran parte, di uomini che trascorrevano le loro vite, da marzo a ottobre di ogni anno, nei cantieri delle grandi opere del tempo, anche molto lontani da casa. Ciò rendeva le donne vere protagoniste, tanto della vita familiare quanto dello svolgimento delle mansioni quotidiane più faticose.
Il primo capitolo del cortometraggio è introdotto da una voce fuori campo che con linguaggio attuale ci riporta, a quanto accadeva nella Valle sul finire dell’Ottocento. L’uso, da parte dei personaggi, del dialetto, seppure in forma circoscritta, contribuisce a rendere più agile e dinamica la scena cinematografica. La seconda parte del film, invece, si focalizza dapprima sul dialogo tra due uomini di diversa estrazione sociale e, successivamente, sulla scansione della vita di una famiglia, nel momento in cui il padre si prepara a lasciare la casa per emigrare verso luoghi lontani che lo vedranno impegnato in mestieri rischiosi.
Il Direttore del GAL Montagne Biellesi, Luca Pozzato: “La misura 7.4.1 servizi culturali ha finanziato il progetto. Siamo orgogliosi di poter dire che l’area GAL non rinuncia a credere che anche i territori più marginali possano offrire servizi culturali all’avanguardia. Ancora una volta il GAL mostra la sua capacità di intercettare i bisogni profondi dei territori facendo “atterrare” fondi europei che troppo spesso si reputano inarrivabili. Altrettanta soddisfazione esprimiamo per la capacità dell’intera alta valle del Cervo e dell’Unione Montana di fare rete. Un modello spinto dai nostri bandi per promuovere una collaborazione tra gli Enti e che continua a dare esiti positivi”.
I Sindaci dell’Alta Valle del Cervo: “Esprimiamo grande soddisfazione per l’obiettivo raggiunto di rendere la più tecnologicamente avanzata quella che è storicamente la prima e più longeva cellula della rete ecomuseale Biellese. La forza del progetto risiede nella sinergia tra i soggetti coinvolti che, da oltre 30 anni, sostengono i volontari della Casa Museo di Rosazza. Questo luogo di testimonianza oggi si apre al più vasto pubblico della rete e dialoga con le nuove generazioni, attraverso gli strumenti della modernità. Crediamo, con questo progetto, di aver reso omaggio agli sforzi di tutti quei volontari che, caparbiamente, stanno mantenendo viva la tradizione”.
La realizzazione del corto ha, infatti, coinvolto anche la comunità e gli enti locali. Ad affiancare i due attori protagonisti, Fiammetta Bellone e Matteo Alfonso, venti comparse appartenenti a una compagnia teatrale del luogo e a un gruppo di rievocazione storica del biellese.
Elena Chiorino, Vicepresidente della Regione Piemonte: “La capacità di raccontare i nostri territori attraverso l’innovazione e un linguaggio moderno rappresenta quel valore aggiunto che permette di evidenziare le nostre tradizioni e la nostra identità per trasmetterle a un un pubblico che da spettatore diventa protagonista. I miei più sinceri complimenti vanno a tutti coloro che hanno creduto e reso possibile questa progettualità”.