Dopo la conversione di molti enti pubblici, anche l’INPS non rilascerà più il Pin come credenziale di accesso ai servizi digitali e verrà sostituito dal Sistema Pubblico di Identità Digitale.
Dal 1° ottobre, SPID sarà l’unica modalità di accesso ai servizi online dell’istituto previdenziale. Per chi ha ancora il Pin, il passaggio allo SPID avverrà gradualmente secondo le istruzioni fornite con la circolare Inps 17 luglio 2020, n. 87, che prevede una fase transitoria che si concluderà con la definitiva cessazione della validità dei Pin rilasciati dall’INPS.
Anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si allinea alla nuova modalità digitale: dal 15 novembre 2020 prevede che l’accesso ai servizi online del Ministero avverrà esclusivamente tramite SPID.
Per ora l’Agenzia per l’Italia digitale ha accreditato 9 identity provider (Aruba Pec, In.Te.Sa, InfoCert, Lepida, Namirial, Poste Italiane, Register, Sielrte, Tim) autorizzati a rilasciare le credenziali SPID.
Il sistema prevede tre livelli di sicurezza che corrispondono a tre diversi livelli di identità SPID. Il primo livello permette l’autenticazione tramite ID e password stabilita dall’utente, il secondo aggiunge la generazione di una one time password aggiuntiva e il terzo prevede l’aggiunta di una smart card. E proprio nel terzo livello che si potranno realizzare sinergie con la carta di identità elettronica che il governo ha appena rimesso in marcia.