Il Museo civico archeologico di Palazzo Farnese a Piacenza si presenta in anteprima alla stampa mercoledì 12 e riapre finalmente al pubblico lunedì 17, dopo una cerimonia di inaugurazione che si terrà la domenica.
Un allestimento museale che consente l’esposizione permanente delle collezioni antiche e che promuove la conoscenza della storia della città e delle collezioni attraverso pannelli didascalici, videoproiezioni e postazioni interattive progettate e realizzate ad hoc per valorizzare reperti di particolare importanza e fornire al pubblico una coinvolgente esperienza di visita.
Il progetto, coordinato dalla direttrice dei Musei Civici Dott.ssa Antonella Gigli, ha visto la stretta collaborazione tra il Comitato scientifico, le archeologhe e restauratrici di Arti e Pensieri, Bawer per gli allestimenti fisici e Space, società del Gruppo ETT, per gli aspetti di fruizione multimediale e grafico-didascalici.
Nell’ambito del progetto, che si snoda lungo 15 sale a partire dall’impianto della Cittadella viscontea fino a ‘sfociare’ negli imponenti ambienti farnesiani, sono stati realizzati più di 120 pannelli grafici e didascalici per un totale di oltre 500 mq di stampe di varia tipologia e dimensione; 15 postazioni multimediali e video; oltre 30 elementi espositivi tra vetrine di varia grandezza, pedane ed elementi speciali di allestimento per esposizione delle moltissime vestigia romane in mostra.
L’allestimento interattivo
Un avvincente viaggio di scoperta alle radici della storia e dell’identità del territorio, articolato su più registri comunicativi in funzione delle tante possibili fasce di utenza.
Una retroproiezione animata accoglie i visitatori verso la discesa al percorso sotterraneo.
Una prima sala introduttiva con mappe urbane e localizzazione dei ritrovamenti e una seconda sala dedicata al mestiere dell’archeologo, con la ricostruzione materica di una sezione stratigrafica, segnano l’inizio del lungo percorso illustrando le modalità del lavoro archeologico e introducendo il visitatore alla scoperta della collezione esposta.
Tra gli exhibit del percorso, un’area didattica sul tema della religiosità pre-romana legata alla natura, si inserisce in un ambiente che riproduce uno stilizzato bosco sacro etrusco da cui scrutare, come gli antichi aruspici, la volta celeste in videoproiezione.
Uno dei reperti più prestigiosi delle collezioni civiche è senza dubbio il modello in bronzo del Fegato Etrusco, testimonianza diretta delle pratiche religiose etrusche legate all’interpretazione del volere divino mediante l’osservazione e il confronto del fegato di un animale. Oltre ai pannelli descrittivi, una proiezione a terra dell’immagine del fegato permette di scoprire nei dettagli l’unicità di questo reperto.
Di straordinario interesse e suggestione l’exhibit in multiproiezione dedicato alla valorizzazione dell’imponente statua frammentaria firmata dallo scultore ateniese Kleomènes. Attraverso una narrazione per immagini, si svela la sorprendente scoperta avvenuta durante gli scavi per costruzioni edili nel centro cittadino e l’ipotesi di completamento virtuale della forma originaria, poi contestualizzata in finale nella sua possibile collocazione d’ambiente ricostruito in 3D.
A concludere il viaggio nella storia archeologica piacentina, un filmato che racchiude l’intera esperienza di visita vissuta percorrendo questo nuovo allestimento museale, reso ancora più seducente e immersivo dalla straordinaria bellezza degli ambienti che lo racchiudono.