È stato pubblicato il Rapporto eGovernment Benchmark 2020 che mostra il livello di erogazione digitale dei servizi pubblici nei Paesi europei. Negli ultimi due anni, i 36 Paesi presi in considerazione hanno migliorato i quattro parametri di riferimento considerati nella valutazione:
- User Centricity,
- Transparency,
- Key Enablers e
- Cross-Border Mobility.
Tuttavia, l’entità del miglioramento e le prestazioni complessive variano notevolmente.
Nel miglioramento dell’offerta di servizi digitali, la media complessiva si attesta al 68%, in crescita rispetto al 65% dell’anno precedente. Tuttavia, per allineare i servizi di eGovernment alle esigenze dei cittadini, “è necessario adottare misure per accelerare l’implementazione di elementi digitali di base, il prerequisito per la creazione di servizi incentrati sull’utente, trasparenti e senza soluzione di continuità”.
I Paesi più avanzati in termini di e-gov sono Malta (97%), Estonia (92%), Austria (87%) e Lettonia (87%) che ottengono il punteggio più alto per tutti i benchmark. Seguono Danimarca (84%), Lituania (83%) e Finlandia (83%).
L’Italia ottiene una percentuale mediamente bassa e fa parte di un “e-gov non consolidato, scenario in cui il Paese non sfrutta appieno le opportunità dell’Ict”. Occorre quindi migliorare le prestazioni e i servizi digitali per i cittadini, automatizzando i processi, dematerializzando i documenti, snellendo così le procedure burocratiche. In questa direzione, si sta impegnando il Dipartimento della Funzione Pubblica, con il suo Documento Strategico da poco presentato in Parlamento.