Tunnel immersivo –

Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa

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Un’esperienza digitale che trasforma il museo in un viaggio nella prima corsa ferroviaria italiana

Nel 2024 il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa ha inaugurato un nuovo allestimento immersivo all’interno del sottopasso che collega il percorso museale alla stazione ferroviaria. Il tunnel, lungo oltre 10 metri, è oggi uno spazio scenografico completamente trasformato, in cui la tecnologia contribuisce a creare una narrazione storica coinvolgente, emotiva e accessibile. Cuore del progetto è l’animazione tridimensionale di un celebre dipinto di Salvatore Fergola, che raffigura l’inaugurazione della Napoli–Portici, prima linea ferroviaria italiana.

Le pareti del tunnel sono rivestite da due schermi LED ad altissima definizione; le immagini, animate in 3D, ricostruiscono l’ambiente storico con una precisione filologica basata su un ampio lavoro di ricerca documentale e confronto con fonti archivistiche del periodo borbonico. L’obiettivo è offrire una visione dinamica e immersiva dell’evento raffigurato nel dipinto, trasformando la scena in una narrazione spaziale e temporale a cui il visitatore può assistere come se ne fosse parte.

Il processo di ricostruzione ha seguito criteri rigorosi di validazione storica. Tutti gli elementi rappresentati sono stati classificati in quattro categorie: oggetti ancora esistenti, elementi scomparsi ma documentati, componenti privi di riferimenti ricostruiti sulla base del realismo d’epoca, e aree esterne alla scena pittorica, reinterpretate per continuità narrativa. Il paesaggio urbano, l’architettura, la vegetazione, gli arredi, le decorazioni e le figure umane sono stati modellati tridimensionalmente, con particolare attenzione ai dettagli. Tra gli elementi riprodotti si trovano edifici storici come Castel Sant’Elmo e la Basilica del Carmine, oltre al treno Bayard, realizzato fedelmente a partire dai disegni originali.

I personaggi animati – tra cui soldati borbonici, membri della corte e cittadini – sono stati sviluppati a partire da riferimenti iconografici e documenti d’archivio. Le uniformi militari, gli abiti civili e le acconciature rispettano con accuratezza le mode e i codici estetici del periodo. L’animazione dei personaggi ha combinato tecniche di motion capture e animazione tradizionale 3D, con particolare attenzione alla coerenza dei movimenti e all’espressività dei gesti e dei volti, per riprodurre l’atmosfera e le emozioni del momento storico.

A completare l’esperienza, una regia cinematografica guida lo sguardo del visitatore lungo la narrazione, accompagnata da una colonna sonora immersiva. L’audio multicanale sincronizzato con le immagini contribuisce a rafforzare la percezione realistica dell’ambiente, con suoni ambientali e rumori storicamente accurati – dal fischio della locomotiva Bayard al vociare della folla – orchestrati per rafforzare l’impatto emozionale.

La progettazione dell’allestimento è stata supportata dall’uso di un gemello digitale del tunnel, che ha consentito di testare ogni componente – animazioni, illuminazione, proiezione, audio – in ambiente simulato. Questo ha permesso di verificare e ottimizzare l’effetto scenico finale, prima dell’implementazione fisica, garantendo coerenza tra intenzione narrativa e resa tecnologica. Il sistema, gestito da una piattaforma di controllo Crestron, consente il monitoraggio costante e l’adattamento in tempo reale delle performance.

La reinterpretazione dinamica del dipinto di Fergola attraverso il tunnel immersivo di Pietrarsa mostra il potenziale delle tecnologie immersive nell’evolvere l’esperienza museale da statica a interattiva. Superando i confini visivi tradizionali, l’allestimento consente un’esplorazione narrativa più profonda del contesto storico e culturale, rafforzando il legame tra visitatore e patrimonio. Questo approccio si inserisce in una tendenza più ampia che vede le tecnologie XR come strumenti capaci non solo di valorizzare l’estetica e la narrazione del patrimonio culturale, ma anche di ampliarne l’accessibilità, favorendo una fruizione più inclusiva, indipendentemente da vincoli fisici o geografici.

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