In linea con la strategia di transizione ecologica (e digitale) messa a punto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, prosegue il cammino della Pubblica Amministrazione verso soluzioni sempre più sostenibili. Non una raccomandazione, ma una necessità alla luce del cambiamento di scenario internazionale che ha portato a un aumento dei costi energetici.
Dopo il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas diffuso dal Ministero per la Transizione ecologica e delle azioni necessarie per la promozione di un uso intelligente e razionale dell’energia, il Dipartimento della Funzione pubblica ha condiviso con il MITE un pacchetto di dieci azioni per il settore pubblico.
Formazione e campagna di sensibilizzazione per i dipendenti pubblici, formazione specifica dei dirigenti, collaborazione a una campagna di comunicazione e di informazione diretta alla cittadinanza, collaborazione a una campagna di comunicazione e sensibilizzazione nelle scuole, rinnovo di impianti e apparecchiature, semplificazioni normative e incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici nel patrimonio edilizio pubblico, incentivazione delle comunità energetiche, inserimento di indicazioni specifiche nel Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, incentivi e premialità per i dipendenti pubblici e premio PA per l’uso efficiente dell’energia.
Il risparmio in ottica sostenibile può concretizzarsi attraverso altri canali che, nel medio termine, portano a un considerevole risparmio energetico. Ad esempio, le innovazioni tecnologiche e digitali degli ultimi anni come smart city, monitoraggio ambientale diffuso, intelligenza artificiale, realtà virtuale e realtà aumentata che rientrano nei piani di sviluppo di molte imprese, oggi sono patrimonio anche del settore pubblico grazie al PNRR. Un’opportunità unica per strutturare una base sostenibile e, allo stesso tempo, costruire un’infrastruttura adeguata ad abilitare lo sviluppo di queste nuove tecnologie.
Le Regioni in questi anni hanno prodotto un sistema di infrastrutture di estrema complessità, con servizi e sistemi digitali essenziali per l’azione amministrativa. Il Polo Strategico Nazionale sarà pronto entro la fine del 2022, in modo che la struttura cloud nazionale a cui si affiderà la PA possa soddisfare i requisiti di interoperabilità stabiliti a livello europeo e facilitare lo scambio dei dati tra i vari paesi membri. Tutto a vantaggio di un risparmio enorme in termini di costi e materie prime.
Un piccolo esempio di smart city in ambito pubblico, sempre in chiave sostenibile, è la videosorveglianza smart che trasforma in modo innovativo non solo le città, ma anche la governance delle PA. Grazie all’intelligenza artificiale infatti, queste tipologie di telecamere-computer possono analizzare i dati in modo avanzato, individuando gli scenari cui possono condurre e analizzare in chiave predittiva i fattori di rischio nonché intervenire tempestivamente per evitare danni.
Ad esempio, in ambito termografico si possono monitorare spazi e individuare alterazione della temperatura di pochi gradi. Se, in un bosco, ad esempio, è presente una telecamera smart, questa può percepire un’alterazione della temperatura ancora prima che divampi l’incendio, lanciando l’allarme in tempo. Si rispetta l’ambiente e il denaro delle casse pubbliche, oltre a evitare rischi per i cittadini che vivono nelle vicinanze.
Un altro esempio è il monitoraggio del traffico, che, invece, aiuta a ottimizzare la viabilità e ridurre l’emissione di co2. Allo stesso modo, anche l’abbandono dei rifiuti può essere prevenuto: l’algoritmo riesce a individuare un comportamento sbagliato e inviare il segnale alle forze dell’ordine senza che l’ente comunale analizzi ore di filmati per individuare eventuali trasgressori. Ultimo punto di interesse è l’illuminazione cittadina e la possibilità di ottimizzarla, puntando al risparmio. I lampioni a LED, infatti, grazie alla video analisi intelligente, possono consentire la personalizzazione dell’intensità della luce, aumentandola o diminuendola sempre nel rispetto dei parametri di legge.