II 16 ottobre 2021 quattro aziende genovesi: Gadolla, Interform, ETT e Giglio Bagnara inaugurano presso la storica sede di Giglio Bagnara a Sestri Ponente la mostra Marco Lavarello. Progetti per Genova, patrocinata dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Genova; l’esposizione si aprirà con una conferenza e un cocktail inaugurale e rimarrà aperta, ad accesso libero, sino al 15 di dicembre.
Marco Lavarello (1921-2018) è stato un progettista di primo piano nella Genova del boom economico; può essere annoverato tra i protagonisti dell’intensa stagione di rinnovamento urbano che interessò la città nel dopoguerra, a cui contribuì progettando edifici e allestimenti di grande rilevanza e notorietà.
Formatosi presso la Facoltà di Ingegneria di Genova nei primi anni Quaranta, a causa del sopraggiungere del conflitto e della propria situazione famigliare, Marco Lavarello non giunse mai a concludere gli studi. Svolse però alcune esperienze di praticantato presso figure importanti nel panorama architettonico cittadino, tra cui Luigi Carlo Daneri, e successivamente attivò collaborazioni con alcuni tra i più promettenti progettisti genovesi della propria generazione. Nel momento in cui la propria attività professionale prese le forme di uno studio autonomo, la preclusione a firmare progetti di architettura in prima persona – al di là di quelli prodotti insieme ad altri progettisti – spinse Marco Lavarello a operare prevalentemente nei settori dell’architettura degli interni, dell’allestimento museale e fieristico, dell’allestimento navale, dell’industrial design e della grafica (con la collaborazione della sorella Giannina Lavarello), ottenendo risultati di alto livello in tutti questi campi,
Gli stessi motivi spinsero Lavarello a circondarsi di giovani architetti che poterono così maturare importanti esperienze professionali. Tanti gli riconobbero il merito di aver involontariamente promosso la figura dell’architetto e il ruolo del progetto nell’attività di ristrutturazione delle residenze della borghesia genovese, tradizionalmente conservatrice nelle scelte legate alle proprie abitazioni. All’inizio degli anni ’80 Marco venne affiancato dal figlio Matteo, e nei primi anni 2000 dai nipoti Marta e Antonio, architetti.
Alla fine degli anni ’60 Marco Lavarello progettò il nuovo department store di Giglio Bagnara, 5500 mq su sette piani nel cuore di Via Sestri, collegati all’antico Palazzo Lomellini del 1700. Questo complesso ancora oggi è il più importante edificio commerciale sito nei centri storici della Liguria; ad arricchire il rapporto professionale con questa storica azienda in occasione dei suoi cento anni, Marco insieme alla sorella Giannina nel 1969 disegnò il marchio GB.
La mostra sarà quindi caratterizzata da una singolare e suggestiva coincidenza tra il contenuto esposto e il contenitore dell’esposizione.
Dagli anni ’50 fino a oggi lo Studio Lavarello ha prodotto quasi 3000 progetti. Per la mostra sono stati selezionati quelli che hanno avuto maggiore impatto sulla modernizzazione della città e sull’immaginario comune dei cittadini, prediligendo, con qualche eccezione, quelli situati a Genova e risalenti agli anni ’50 e ’60.
L’esposizione si configurerà come una sorta di apertura al pubblico dell’archivio dello Studio Lavarello e presenterà materiale in larga parte inedito; questo carattere spontaneo e non celebrativo della mostra sarà sottolineato da un allestimento sobrio e lineare.
Verranno esposti foto d’epoca degli edifici e dei relativi cantieri e soprattutto molti disegni originali realizzati con diverse tecniche, scelti tra quelli di maggiore impatto estetico. Marco Lavarello, dotato di uno spiccato talento per il disegno e la pittura aveva molto a cuore la qualità della rappresentazione grafica dei propri progetti, trasmettendo anche ai collaboratori dello Studio l’attenzione a questo aspetto.
Solo per menzionare alcuni tra i progetti più significativi in mostra – oltre a quello per la sede di Giglio Bagnara – si possono ricordare gli allestimenti delle mostre Il Comune e i cittadini (1954, con Eugenio Carmi), Opere grafiche di Umberto Boccioni (1968, a cura di Gianfranco Bruno e Franco Sborgi, gli ambienti realizzati sui transatlantici Leonardo (1958) e Michelangelo (1962), i teatri Margherita (1957, con Giorgio Olcese e Vincenzo Oddi), Politeama Genovese (1955, con Dante Datta) e Duse (1954) a Genova e il teatro Ariston di Sanremo (1959, reso celebre dal Festival della Canzone Italiana), l’auditorium all’aperto per il Festival internazionale del balletto di Nervi (1955), l’edificio per la sede genovese della Rinascente (1957), le sei edizioni di Euroflora (l’unica a svolgersi in Italia delle grandi Floralies internazionali dedicate al florvivaismo) progettate dallo Studio Lavarello tra il 1971 e il 1996.
La mostra sarà arricchita da alcune installazioni digitali interattive realizzate con la collaborazione di ETT, che figura tra i promotori dell’iniziativa, allo scopo di offrire una lettura ancor più suggestiva e dinamica dei materiali in esposizione.
L’esposizione sarà affiancata da una serie di incontri formativi, validi anche per la formazione professionale continua degli Architetti, su temi connessi ai contenuti della mostra.
A 100 anni dalla nascita, la prima esposizione pubblica dell’archivio di un protagonista dell’architettura genovese negli anni del boom economico.