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SPID è il Sistema pubblico per la gestione dell’Identità digitale di cittadini e imprese, ovvero la nuova procedura per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione. Un Pin unico e univoco di identificazione (funziona con delle credenziali, utente e password) che permette di accedere ai servizi telematici di tutte le PA, in primis INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, Regioni e Comuni. Il sistema pubblico quindi deve intervenire sulla gestione delle identità digitali degli utenti per rendere lo SPID omogeneo alle credenziali già in loro possesso.

Entrato in vigore dal 15 marzo 2016, sta entrando nel vivo con il nuovo anno grazie a una serie di iniziative messe in atto dal Governo. 

Il 17 dicembre scorso, il Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano, ha presentato il Piano nazionale dell’innovazione a lungo termine – 2025 che definisce anche lo SPID come fattore prioritario. 

Negli ultimi mesi il progetto ha subito una forte accelerazione, sia sul fronte imprese sia sul fronte della PA. Ad esempio, dalla seconda settimana di marzo, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha annunciato tutti i servizi che offre il Ministero saranno accessibili attraverso SPID.

Per perseguire l’obiettivo di facilitare l’integrazione dei sistemi di gestione delle identità, il mondo dell’università e della ricerca, ma anche quello della Pubblica Amministrazione fanno affidamento ad alcuni standard di autenticazione. 

OpenID Connect, per esempio, è uno standard di autenticazione per web e mobile usato da Google e Microsoft e l’e-Government si sta muovendo in questa direzione: in tale contesto vanno inserite le Linee Guida OpenID Connect in SPID elaborate da AgID.

Sempre sull’onda della digitalizzazione della PA, tra le novità contenute nel Decreto legge Milleproroghe, spicca l’introduzione di una piattaforma unica digitale, gestita dalla Presidenza del consiglio, per rendere più facile e meno costosa la notifica di provvedimenti, avvisi e comunicazioni da parte della Pubblica Amministrazione. I destinatari dovranno accreditarsi alla piattaforma e troveranno gli atti loro indirizzati in apposite aree riservate.

Nel decreto Milleproroghe è presente anche la proroga di sei mesi per l’attivazione del servizio PagoPa, necessaria per permettere alla piattaforma di entrare in vigore a pieno regime. 

Il termine per l’adeguamento è il 30 giugno 2020 (già rinviato in precedenza al 31 dicembre 2019), per facilitare l’adesione delle amministrazioni.

L’idea è quella di creare una piattaforma che faciliti un collegamento tra pubbliche amministrazioni, prestatori di servizi e cittadini, per fornire all’utente una forma di pagamento all’avanguardia, gestibile sulle proprie preferenze e che fornisca in tempo reale la relativa attestazione.