Dopo la pandemia, con la situazione attuale di crisi energetica e ambientale, cambiano le esigenze dei cittadini e delle persone, più propense alla socialità ma soprattutto a partecipare ai processi decisionali che interessano la città in cui vivono e il rapporto con la pubblica amministrazione. Una recente indagine di EY, in collaborazione con SWG, su un campione di 1.200 cittadini residenti nei comuni capoluogo di provincia mostra che l’84% degli intervistati vuole essere coinvolto nei processi decisionali sul futuro della città.
Non solo, dall’indagine emerge una rinnovata esigenza di digitalizzare l’amministrazione. La digitalizzazione è rappresentata dal catasto, dall’urbanistica, dall’edilizia, dalla protezione civile, dai rifiuti, dai tributi, dai servizi sociali, dall’edilizia scolastica, dalla sicurezza urbana, dall’anagrafe: dalla digitalizzazione dei servizi in capo ai Comuni passa quindi quella del Paese.
I risultati dell’indagine EY-SWG mostrano che i cittadini desiderano sempre più servizi comunali accessibili online (voto 8,2 in una scala da 1 a 10), nettamente preferiti a quelli dello sportello fisico anche laddove l’ufficio di riferimento è posto molto vicino alla propria abitazione.
Guardando all’offerta dei Comuni emerge ancora, pur in un quadro di costante miglioramento (incremento nell’utilizzo dell’identità digitale, SPID/CIE, e nell’uso dell’app IO) un sostanziale divario tra le grandi città e il resto delle Amministrazioni. L’EY Smart City Index mostra sulla digitalizzazione un valore doppio delle grandi città rispetto alle piccole, ma da altre analisi si evince che al diminuire della dimensione della città diminuiscono i servizi online, il numero di PEC e di firme digitali assegnate, il ricorso a SPID e all’app IO. Il PNRR offre la possibilità di recuperare questo gap: di circa 7 miliardi di investimento per la digitalizzazione della PA, circa 2,5 sono destinati ai Comuni con bandi già chiusi o in corso. La partecipazione ai bandi di tutti i Comuni, anche i più piccoli, rappresenta una “necessità strategica” per il Paese.