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La Smart Bay Santa Teresa si conferma un laboratorio naturale strategico per l’innovazione tecnologica e la ricerca applicata sul mare. Il 27 novembre, la Sala Congressi dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale ha ospitato il convegno dedicato all’evoluzione del Pilota Smart Bay e al valore delle progettualità avviate sul territorio nell’ambito del PNRR. 

Organizzato da ENEA insieme al Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, all’Università di Genova, allo Spoke 4 di RAISE e con il supporto tecnico di ISIG, l’appuntamento ha riunito ricercatori, istituzioni e imprese in un confronto aperto sulle potenzialità della piattaforma e sulle sinergie create tra scienza, tecnologia e governance. Cristina Battaglia, Programme Manager dell’Ecosistema dell’Innovazione, e Davide Giglio, Leader dello Spoke 4, sono intervenuti per approfondire l’integrazione del Pilota nel più ampio ecosistema RAISE. 

Il Pilota Smart Bay Santa Teresa, coordinato da ENEA e realizzato con l’Università di Genova, nasce come infrastruttura avanzata per l’osservazione ambientale: un osservatorio sottomarino dotato di sensoristica di ultima generazione e connesso alle reti europee EMBRC e LTER, pensato per favorire l’incontro tra ricerca applicata, tutela della biodiversità, innovazione industriale e coinvolgimento delle comunità costiere. 

ETT partecipa al progetto con lo Spoke 3 di RAISE, portando il proprio contributo sui progetti PNRR dedicati al mare e focalizzati sulla Liguria. Tra le aree di indagine dello Spoke 3 rientra infatti la Smart Bay, con un’attenzione specifica al progetto sul necton che utilizza la Baia di Lerici come area di studio principale. Anche altri progetti marini condotti dallo Spoke 3 – come i modelli meteo-marini e le simulazioni sulla dispersione – includono la Smart Bay e contribuiscono a una visione integrata dell’intero ecosistema ligure. 

Durante il convegno sono stati approfonditi i temi chiave della piattaforma: il mare come spazio di sperimentazione, l’importanza dei dati per la gestione sostenibile delle risorse, l’integrazione tra tecnologie emergenti e territorio, il ruolo della blue economy nello sviluppo locale. Grazie a strumenti digitali interattivi – Q&A in diretta, sondaggi e momenti di confronto – studenti, cittadini e operatori del settore hanno potuto partecipare attivamente, condividendo prospettive sulla transizione blu. 

L’iniziativa ha messo in evidenza come la collaborazione tra ricerca, innovazione e governance territoriale sia fondamentale per valorizzare un ecosistema marino che rappresenta, per la Liguria, una risorsa di conoscenza, tutela e sviluppo sostenibile.