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Il Decreto Semplificazioni (Decreto Legge 16 luglio 2020, n. 76), sulle “misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale” è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 178 del 16 luglio 2020 , in vigore quindi dal 17 luglio.


Il nuovo Decreto mira a realizzare un intervento organico e complessivo in tema di digitalizzazione che
investe la pubblica amministrazione italiana e tutti i servizi per i cittadini. Il testo si pone l’obiettivo di
semplificare i procedimenti amministrativi, velocizzare gli adempimenti burocratici, digitalizzare la PA e
sostenere l’economia verde e l’attività di impresa. Un passo importante che va nella direzione di un
rilancio economico dell’Italia quanto mai fondamentale in questa fase di ripartenza e ripresa. Gli ambiti di intervento nella macchina pubblica riguardano nello specifico semplificazioni in materia di contratti pubblici, edilizia, sostegno e diffusione dell’amministrazione digitale.


In merito alla semplificazione dei procedimenti, si prevede ad esempio che per la maggior parte degli
adempimenti burocratici, scaduti i termini previsti dalla legge, valga la regola del silenzio-assenso, con
inefficacia degli atti tardivamente intervenuti. Inoltre, si introducono semplificazioni per favorire la
partecipazione di cittadini e imprese ai procedimenti amministrativi telematici, introducendo il principio
generale che le PA devono erogare i propri servizi in digitale e che i cittadini devono poter consultare gli atti in forma digitale. Si introduce, inoltre, per il periodo 2020-2023 l’Agenda della semplificazione amministrativa, condivisa fra, Stato, Regioni, Province autonome ed enti locali per stabilire una modulistica standard in tutto il Paese per la presentazione di istanze, dichiarazioni e segnalazioni da parte dei cittadini.


Si chiarisce anche la responsabilità degli amministratori pubblici. Il Decreto prevede fino al 31 luglio 2021
la limitazione della responsabilità per danno erariale al solo dolo per quanto riguarda le azioni, mentre
resta invariata per quanto riguarda le omissioni, in modo che i funzionari siano chiamati a rispondere in
misura maggiore per eventuali omissioni o inerzie, piuttosto che nel caso di condotte attive. Il dolo si
riferisce all’evento dannoso e non alla sola condotta
, viene rafforzato il controllo concomitante da parte
della Corte dei conti per accelerare le spese di investimento pubblico e viene definito in modo più puntuale il reato di abuso d’ufficio.


In merito ai servizi digitali – nella riforma il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) – il decreto stabilisce che l’accesso a tutti i servizi digitali della PA deve avvenire tramite SPID, Carta d’Identità Digitale (CIE) e tramite AppIO su smartphone.


Al centro di questa rivoluzione ci sarà l’appIO, dove i cittadini troveranno tutti i servizi della PA e potranno fare anche autocertificazioni e moduli, con il vantaggio ulteriore di essere notificati per le scadenze. Quindi la presentazione di autocertificazioni, istanze e dichiarazioni potrà essere fatta direttamente da cellulare tramite l’app. Al momento i servizi presenti sull’app sono pochi e ci si affida spesso al sito dell’ente tramite l’accesso con SPID. Per l’accesso via SPID e CIE, anche i piccoli enti (ad es. i Comuni) non dovranno più permettere l’accesso ai servizi digitali solo con il proprio Pin, bensì consentire anche le identità digitali universali. Anche qui una semplificazione per il rilascio della CIE: il rinnovo della carta d’identità, e quindi il passaggio alla CIE, potrà avvenire prima della scadenza.


Inoltre, tra le altre misure “digitali” viene:

  • semplificato e rafforzato il domicilio digitale per i cittadini;
  • istituita una piattaforma unica di notifica digitale di tutti gli atti della PA e via PEC degli atti giudiziari;
  • garantito un accesso agevolato agli strumenti informatici per le persone con disabilità;
  • stabilito un regolamento per tutte le PA per gli acquisti informatici,
  • garantita la formazione digitale dei dipendenti pubblici e la progettazione dei servizi digitali ai cittadini;
  • semplificata l’accessibilità e la condivisione dei dati tra le PA;
  • favorita la sperimentazione e l’impiego delle tecnologie emergenti.


Viene indicata la data del 28 febbraio 2021 quale scadenza per mettere in atto il processo di
digitalizzazione e permettere l’accesso in modalità digitale alla maggior parte dei servizi sopra citati.