In via di approvazione definitiva il disegno di legge annuale sulla concorrenza per il 2021 che prevede l’interoperabilità delle banche dati delle PA, così da permettere agli enti deputati di effettuare i controlli e poter accedere al patrimonio informativo pubblico. Quindi anche qualsiasi pubblica amministrazione deputata ad attività di vigilanza e controllo può avere accesso ai dati.
Per controllare le imprese e le attività economiche, dunque, tutte le pubbliche amministrazioni potranno collegarsi agli archivi elettronici pubblici, che devono comunicare tra loro e rendere agevole lo scambio delle informazioni (art. 27, comma 1, lettera g, del disegno di legge sulla concorrenza, modificato dalla Camera e, quindi, destinato a una seconda lettura del Senato).
L’articolo 27 contiene una delega al governo, incaricato di scrivere decreti attuativi, a proposito della semplificazione degli adempimenti e delle attività di controllo sulle attività economiche. Il governo dovrà disciplinare, ad esempio, l’accesso ai dati e lo scambio delle informazioni da parte dei soggetti che svolgono funzioni di controllo ai fini del coordinamento e della programmazione dei controlli.
Questa disciplina dovrà assicurare l’interoperabilità delle banche dati, secondo quanto indicato dal codice dell’amministrazione digitale (dlgs 82/2005). La Camera ha aggiunto la necessità di rispettare, oltre al codice dell’amministrazione digitale, anche il Regolamento Ue sulla Privacy n. 2016/679 (Gdpr).