Un nuovo strumento di ETT per monitorare le microalghe

Il secondo giro di monitoraggio del mese di agosto alla ricerca dellâOstreopsis ovata, la microalga potenzialmente tossica che questâestate sembra aver deciso di frequentare la Liguria solo con pochi esemplari, ha permesso ai tecnici Arpal di osservare altri organismi praticamente invisibili a occhio nudo.
In particolare, in occasione del campionamento a Sestri Levante, due biologhe dellâAgenzia regionale per la protezione dellâambiente si sono imbattute in una tanto innocua quanto evidente fioritura di altre microalghe, riconducibili allâordine Gymnodiniales e presenti in concentrazioni da oltre un milione di esemplari per litro dâacqua (per la precisione 1.225.38 cell/l), responsabili della colorazione anomala che si puÃē intuire anche dalle immagini.
Nellâoccasione ÃĻ stato testato per la prima volta in campo un particolare strumento âsmartâ sviluppato da ETT, nato dallâintegrazione di un kit commerciale realizzato da SmartMicroOptics, startup innovativa gemmata dallâIstituto Italiano di Tecnologia – IIT), e una App per smartphone che permette di acquisire ed inviare allo specifico portale web report fotografici. Lo strumento ÃĻ stato ottimizzato nellâambito del progetto Algawarning, nato per il monitoraggio, il conteggio automatico e la valutazione dei rischi in situ di microalghe tossigeniche. Tale progetto, ormai concluso ma i cui effetti continueranno nel tempo, ha visto Arpal insieme al DiMES, il Dipartimento di Medicina Sperimentale dellâUniversità di Genova e a ETT.
In questo breve video si puÃē osservare come sia sufficiente un qualsiasi smartphone per effettuare direttamente sulla riva unâindagine preliminare e qualitativa, grazie al prototipo per il monitoraggio delle microalghe, o di altri organismi dello zooplancton.