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Museo dell'Emigrazione Italiana

200 storie di emigrazione, 1300 immagini d’archivio e contenuti originali accessibili grazie a 70 postazioni multimediali

16 sale, 70 postazioni multimediali, 65 monitor, 25 proiettori laser, oltre 200 storie di emigrazione e 1300 immagini d’archivio. Sono le cifre del Nuovo MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana alla Commenda di San Giovanni di Prè, complesso romanico del XII secolo nei pressi della stazione ferroviaria di Genova Principe.

L’obiettivo del MEI non è didascalico o nozionistico, bensì quello di offrire suggestioni attraverso pochi elementi scenografici in ambiente neutro, nell’ottica di raccontare l’identità di una città strutturalmente legata al fenomeno migratorio. È da Genova che si partiva per raggiungere le Americhe, l’Africa, l’Asia e l’Australia, come a Genova arrivavano tra la metà dell’800 e la prima del ‘900 emigranti piemontesi, veneti, siciliani, napoletani, ecc, ognuno con la propria cadenza dialettale così ben ricostruita proprio all’interno della mostra dagli attori scelti da zone specifiche d’Italia. In sintesi, quello migratorio è un fenomeno genovese ma con respiro nazionale e internazionale.

Genova, Commenda Pre - l'inizio del percorso presso il Museo Nazionale Emigrazione Italiana
Uno spazio di riflessione lungo un percorso multimediale e interattivo - non una teca, non un oggetto esposto: storie di vita tramandate da biografie, lettere, diari e raccontate attraverso immagini digitalizzate o fictlion interpretate da attori - distribuito nei tre piani della Commenda di San Giovanni di Pré.
Antonio Barillà
La Stampa

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