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Una sala del Museo Cogne con nuovo allestimento

Inaugurazione sabato 18 dicembre alle 10:30 per il nuovo Centro espositivo Parco Minerario Valle d’Aosta e della Miniera di Cogne.

Il complesso del villaggio dei minatori ospita nell’edificio principale davanti alla piazza e in quello adiacente dell’arrivo delle benne una nuova esposizione.

Un percorso che segue l’estrazione del materiale nel tempo e nello spazio: dai luoghi dove questi preziosi minerali si trovano (Brusson, Cogne, La Thuile, Ollomont, Saint-Marcel) a un excursus temporale per vivere l’esperienza della miniera, i luoghi del lavoro, la durezza della vita in galleria fino all’ultimo viaggio del materiale verso Aosta e la sua trasformazione.

Le storiche attività di sfruttamento industriale delle miniere valdostane sono raccontate sin dal Medioevo e fino agli anni ’80 del 900 all’interno del nuovo Centro Espositivo del Parco Minerario Valle d’Aosta e della Miniera di Cogne.

A distanza di quattro decenni dall’abbandono, la Val d’Aosta, con il sostegno dell’Unione Europea, intende riscoprire questo patrimonio, parte integrante della vita e dell’economia della regione, e valorizzarlo come un bene culturale tangibile – nei suoi siti estrattivi, negli strumenti di lavoro, nei documenti archivistici e iconografici – ma anche come un patrimonio immateriale costituito da tradizioni, tecniche, racconti di vita.

L’allestimento museale è stato realizzato tramite apparati hardware audio/video allo scopo di raccontare in modo multimediale non solo i minerali, ma la storia del luogo e delle persone che lo abitano e lo hanno vissuto. Le tecnologie immersive utilizzate supportano la visita trilingue (italiano, francese, inglese) e offrono una nuova modalità di fruizione fortemente coinvolgente.

Il visitatore, infatti, viene stimolato a impersonare un minatore, circondato da personaggi che lo interpellano in prima persona. L’esperienza diventa ancora più coinvolgente per la presenza di giochi interattivi, che consentono al pubblico di tutte le età di azionare le “rivoltelle” dei minatori, riempire i vagoni del trenino del Drinc, e persino simulare un’esplosione all’interno di una delle grotte della miniera, interamente ricostruita in 3D.

Grafiche, vetrofanie, immagini originali e pannelli descrittivi supportano le tecnologie immersive utilizzate, come schermi touch, totem e grandi proiezioni.